giovedì 27 settembre 2007

Aida

Come disse il carissimo Rino Gaetano, questa canzone "è la storia degli ultimi 50 anni italiani raccontati attraverso gli amori e gli umori di una donna che si chiama Aida". Bellissima canzone, che mi accompagna da quando ero solo una bambina, quando in macchina di papà andava la cassetta del mitico Rino. Quando Rino non era solo famoso per "Ma il cielo è sempre più blu" e "Mio fratello è figlio unico"...grazie Rino per queste canzoni! Ecco il video: AIDA

Per non restare indifferenti

In The Quiet Land
(By Daw Aung San Suu Kyi)
In the Quiet Land, no one can tell
if there's someone who's listening
for secrets they can sell.
The informers are paid in the blood of the land
and no one dares speak what the tyrants won't stand. In the quiet land of Burma,
no one laughs and no one thinks out loud.
In the quiet land of Burma,
you can hear it in the silence of the crowd In the Quiet Land, no one can say
when the soldiers are coming
to carry them away.
The Chinese want a road; the French want the oil;
the Thais take the timber; and SLORC takes the spoils... In the Quiet Land....
In the Quiet Land, no one can hear
what is silenced by murder
and covered up with fear.
But, despite what is forced, freedom's a sound
that liars can't fake and no shouting can drown.

venerdì 21 settembre 2007

Giornata mondiale per la pace!

Ebbene sì, oggi è quel giorno e lo so che un giorno di pace è un nulla in un oceano di violenza e guerre e soprusi, ma sarebbe bello che oggi qualcuno deponesse le armi, che un bambino venisse risparmiato al suo destino di morte, che due persone che hanno litigato provassero a stringersi di nuovo la mano, provassero ad essere ragionevolmente ed essenzialmente UMANE. Io credo sia possibile. Credo non siano sogni, credo che la realtà sia un mondo dove dobbiamo convivere in più di 6 miliardi di persone che parlano lingue, che hanno culture, modi di essere e di pensare diversi tra loro, a volte contrastanti, a volte inconcepibili. Ma una cosa ci accomuna: siamo tutti esseri umani. Siamo fatti allo stesso modo, abbiamo una testa per pensare (anche se molti lo dimenticano spesso), una bocca per parlare, mani, braccia, gambe, piedi... Ma non lo vedete che siamo tutti uguali? E finchè qui ci dobbiamo convivere, perchè non sforzarsi di tentare altre strade che non siano quelle della violenza e della legge del più forte? PERCHE' NO? WHY NOT? Homo hominis lupus? Credo che questa sia solo una giustificazione, una scusa per dire che le cose sono sempre andate così e che non può andare diversamente. Si vergogni chi lo pensa. Cambiare si può.

sabato 15 settembre 2007

Esperimento interattivo...

Ebbene si, ormai ci siamo dentro...siamo dentro all'era dell'interazione digitale terrestre universale iper-testuale virtuale. Basta un click col telecomando o col mouse per assistere al palcoscenico del mondo. A volte è triste pensare che per ridere, sorridere, piangere, tremare c'è bisogno di una macchina...comunque a me piace pensare che a volte le macchine possono aiutarci a trovare noi stessi. Non sto parlando tanto della televisione, di reality o schifezze varie che pullulano in tutti i canali (non se ne salva nessuno!) ma del cinema (e anche qui ci sono delle belle distinzioni da fare...) e di internet (idem). Solo poco tempo fa nessuno poteva immaginarsi che una canzone trovata cliccando qua e là nel largo panorama internettiano fosse in grado di farci provare così tante sensazioni. E in un solo continuum di sette minuti. Ma arriviamo al dunque: vi propongo un esperimento. Ora, basta che facciate partire questo video che vi sto 'linkando' e ascoltate con attenzione. Non serve che lo guardiate, anzi potrebbe solo disturbarvi. Chiudete gli occhi e ascoltate... ...cosa vi ricorda?

PEACE ONE DAY, 21 SETTEMBRE

www.peaceoneday.org/home.aspx?band=hi

Fast trick!!

Ho sempre trovato affascinante l'arte dei giocolieri e mi ci sono anche cimentata qualche volta (sapete, con le solite arance...), ma con scarsi risultati... sarà che non mi ci sono mai dovuta guadagnare la pagnotta... Ieri sera mi sono fermata in centro a Padova ad ammirare Anthony, un giocoliere inglese doc ("I'm English! God save the Queen!", "Io sono mangiatore di fuoco? sììììììììì!") che non sapeva una parola di italiano (ma si era preparato qualche frase tradotta e cercava l'aiuto del pubblico per quelle che non sapeva), all'inizio c'erano solo poche persone a guardarlo, dopo poco s'era fatta intorno un sacco di gente, perchè era davvero bravo e simpatico e ci sapeva fare... giochi con le clavette, con il fuoco, con le mele (e una se l'è pure mangiata!)... alla fine ha chiesto qualche soldo e davvero tutti gli hanno dato qualcosa, se lo meritava, per il suo sorriso, per la sua straordinaria abilità, per tutto. Quando mi sono avvicinata ho visto che aveva il volto annerito dal fuoco, la pelle tirata... ma gli occhi, quelli erano vivi, e buoni, e senza ombre. Qualche anno fa mi è capitato di conoscerlo, uno di quei giocolieri che se ne vanno in giro a fare i loro spettacoli e ad illuminare le serate della gente in tiro per lo struscio serale. Era un pomeriggio d'aprile, soleggiato, con due amici stavamo fingendo di essere in grado di far volteggiare delle palline colorate in mezzo a Prato della Valle. E' arrivato lui, a cavallo della sua bici, s'è fermato e c'ha chiesto se poteva provare. Non sapevamo chi fosse, ma l'abbiamo capito subito quando c'ha messo in piedi in pochi secondi uno spettacolino d'alta giocoleria. Ci ha detto di essere siciliano, appena arrivato a Padova alla ricerca nemmeno lui sapeva bene di cosa, voleva studiare cinema, ma comunque non aveva soldi e prima doveva trovare un modo per guadagnarsi da vivere in città. Abbiamo chiaccherato un po', poi si è rimesso in sella e con un sorriso è volato via gridandoci "brucio nel vento", frase che resterà per sempre nella mia memoria come il saluto felice e spensierato di quel ragazzo magro magro con i capelli corvini incontrato per caso un pomeriggio d'aprile. L'abbiamo rivisto, poi, in giro per la città, a fare i suoi spettacoli, è davvero bravo. Sono queste le persone che ti restano impresse, che lasciano davvero la loro piccola ma indelebile impronta sul tuo cammino. Persone incontrate per caso, mai più riviste a volte, ma che non passano soltanto, lasciano sempre qualcosa di loro dietro di . Viva la giocoleria. Viva gli artisti di strada!

mercoledì 12 settembre 2007

Testimone di una sconfitta

Con una lacrimuccia pronta a scendere all'angolo dell'occhio, mi accingo a riferire una triste notizia... oggi, 12 settembre 2007 l'Italia della pallacanestro è stata miseramente (ma giustamente) sconfitta all'Europeo. E la cosa più triste è che questa sconfitta con la Germania ci impedisce l'accesso al torneo pre-olimpico... ossia, addio Pechino, addio Olimpiadi 2008. E pensare che dovevamo essere una delle più forti nazionali di sempre, con 2 stelline NBA come Bargnani e Belinelli, eppure... eppure eccoci qui. Di ritorno dalla Spagna. Tristezza infinita. Da spettatrice dico che non c'abbiamo creduto abbastanza, mentre la Germania ha giocato con il cuore e con i denti, e s'è davvero guadagnata questa vittoria.
E pensare che nel '99 avevamo vinto la medaglia d'oro... bei tempi passati... quando giocavano ancora (loro sì, permettete) i mitici Galanda, Myers, Fucka, De Pol, Chiacig...

... e vice-campioni olimpici ad Atene nel 2004... dico, Atene, parlo di Olimpiadi! Ma lì ragazzi, lì giocava un certo signor Pozzecco e adesso per favore detrattori non parlate, perchè lui di classe cestistica ne aveva da vendere, quanto meno era un leone sul parquet, lui no, che non avrebbe mollato. Ma c'è un tempo per tutto. Il Poz ha fatto la sua storia. Ora toccava all'Italia di Bargnani e Belinelli. E non è andata bene. Alla prossima nazionale. Alla prossima vittoria.

A voi, sconosciuti che passate di qui...

Sconosciuto che passi! Tu non sai con che desiderio ti guardo, Devi essere colui che cercavo, o colei che cercavo (mi arriva come un sogno), Sicuramente ho vissuto con te in qualche luogo una vita di gioia, Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre passiamo veloci uno vicino all'altro, Sei cresciuto con me, con me sei stato ragazzo o giovanetta, Ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più solo tuo né ha lasciato il mio corpo solo mio, Mi dai il piacere dei tuoi occhi, del tuo viso, della tua carne, passando, In cambio prendi la mia barba, il mio petto, le mie mani, Non devo parlarti, devo pensare a te quando siedo in disparte o mi sveglio di notte, tutto solo, Devo aspettare, perché t'incontrerò di nuovo, non ho dubbi, Devo vedere come non perderti più. (W. Whitman - A uno sconosciuto)