sabato 15 settembre 2007

Fast trick!!

Ho sempre trovato affascinante l'arte dei giocolieri e mi ci sono anche cimentata qualche volta (sapete, con le solite arance...), ma con scarsi risultati... sarà che non mi ci sono mai dovuta guadagnare la pagnotta... Ieri sera mi sono fermata in centro a Padova ad ammirare Anthony, un giocoliere inglese doc ("I'm English! God save the Queen!", "Io sono mangiatore di fuoco? sììììììììì!") che non sapeva una parola di italiano (ma si era preparato qualche frase tradotta e cercava l'aiuto del pubblico per quelle che non sapeva), all'inizio c'erano solo poche persone a guardarlo, dopo poco s'era fatta intorno un sacco di gente, perchè era davvero bravo e simpatico e ci sapeva fare... giochi con le clavette, con il fuoco, con le mele (e una se l'è pure mangiata!)... alla fine ha chiesto qualche soldo e davvero tutti gli hanno dato qualcosa, se lo meritava, per il suo sorriso, per la sua straordinaria abilità, per tutto. Quando mi sono avvicinata ho visto che aveva il volto annerito dal fuoco, la pelle tirata... ma gli occhi, quelli erano vivi, e buoni, e senza ombre. Qualche anno fa mi è capitato di conoscerlo, uno di quei giocolieri che se ne vanno in giro a fare i loro spettacoli e ad illuminare le serate della gente in tiro per lo struscio serale. Era un pomeriggio d'aprile, soleggiato, con due amici stavamo fingendo di essere in grado di far volteggiare delle palline colorate in mezzo a Prato della Valle. E' arrivato lui, a cavallo della sua bici, s'è fermato e c'ha chiesto se poteva provare. Non sapevamo chi fosse, ma l'abbiamo capito subito quando c'ha messo in piedi in pochi secondi uno spettacolino d'alta giocoleria. Ci ha detto di essere siciliano, appena arrivato a Padova alla ricerca nemmeno lui sapeva bene di cosa, voleva studiare cinema, ma comunque non aveva soldi e prima doveva trovare un modo per guadagnarsi da vivere in città. Abbiamo chiaccherato un po', poi si è rimesso in sella e con un sorriso è volato via gridandoci "brucio nel vento", frase che resterà per sempre nella mia memoria come il saluto felice e spensierato di quel ragazzo magro magro con i capelli corvini incontrato per caso un pomeriggio d'aprile. L'abbiamo rivisto, poi, in giro per la città, a fare i suoi spettacoli, è davvero bravo. Sono queste le persone che ti restano impresse, che lasciano davvero la loro piccola ma indelebile impronta sul tuo cammino. Persone incontrate per caso, mai più riviste a volte, ma che non passano soltanto, lasciano sempre qualcosa di loro dietro di . Viva la giocoleria. Viva gli artisti di strada!

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